Fra le tante scoperte della psicologia moderna, possiamo certamente annoverare l’importanza dell’olfatto nel nostro umore, così come anche della percezione di ambienti e memorie passate: così come gusto, tatto oppure udito, anche l’olfatto “immagazzina” informazioni all’interno della nostra mente, finendo inevitabilmente con il condizionare il nostro umore costantemente, anche senza averne coscienza.
Pensiamo a quante volte, nel corso della vita, ci è capitato di avvertire nell’aria un odore familiare, che ci facesse pensare “a casa”, oppure a un momento della nostra esistenza specifico, magari piuttosto remoto. In maniera del tutto simile, avvertire odori piacevoli in casa significa poter mantenere un buon umore, che viene invece “intaccato” se l’olfatto incontra fragranze sgradevoli, soprattutto se particolarmente acide o sintetiche.
Un istinto animale: perché i cattivi odori ci peggiorano l’umore
Non è solo il rischio della tossicità a rovinare l’ambiente, ma anche la tendenza per gli odori “cattivi” a rendere il nostro umore più tendente al negativo.
Molti risolvono, o tentano quantomeno, con deodoranti per ambienti e fragranze delicate sotto forma di incensi o profumi per la casa, mentre altri sono decisamente più determinati e si rivolgono a dispositivi come diffusori di aromi e purificatori d’aria. Tutte soluzioni utili, a patto l’armonia degli odori rimanga tale, senza esagerare con profumi eccessivi, capaci di portare nuovamente uno squilibrio nell’esperienza olfattiva della casa.
L’effetto degli odori sul corpo e la mente è una reazione innata del nostro essere animali. Così come per le altre specie, anche per gli umani il fiutare e l’annusare rimangono strumenti per valutare possibili soluzioni di pericolo ed evitare i rischi maggiori, come ad esempio un fuoco, oppure la presenza di zolfo e di conseguente aria tossica. Sebbene accada perlopiù in maniera impercettibile, anche gli odori provenienti dall’esterno riescono a mutare le nostre emozioni, in un codice olfattivo che appare piuttosto comune fra tutte le persone.
Collegare un odore a una sensazione
Studi più approfonditi hanno poi trovato connessioni di olfatto e memoria e dato loro dei nomi: Vissuto, Etichetta e Contesto. Con la prima si definiscono i ricordi e le sensazioni pregresse legate a un odore, con etichetta si cataloga il tipo di fragranza (marcia, acida, dolce, speziata) e ovviamente il contesto, che cambia profondamente come avvertiamo e valutiamo gli odori. In ultima battuta, dobbiamo fare attenzione ai nostri ambienti interni anche pensando agli odori con cui conviviamo: può darsi che quella malinconia in alcuni momenti della giornata sia data dalla presenza di qualche odore che ci scatena quell’emozione, perché non provare a cambiarlo?